[Låt den rätte komma in, Svezia, 2008, Drammatico, durata 114'] Regia di Tomas Alfredson
Con Kåre Hedebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl, Karin Bergquist, Peter Carlberg, Ika Nord, Mikael Rahm, Karl-Robert Lindgren, Anders T. Peedu
"Svezia, 1982. A Blackeberg, un piccolo centro della periferia di Stoccolma, Oskar sogna di vendicarsi del mobbing che subisce ogni giorno da tre compagni di classe. Armato di un coltello immagina di infilarlo nello stomaco di Connie, che dei tre è il più arrogante. Una notte la tranquillità del quartiere in cui vive viene interrotta dall'arrivo di un uomo e di una dodicenne pallida e ambigua che sembra non conoscere freddo e paura. Con l'arrivo dei nuovi inquilini dell'appartamento di fianco al suo, una serie di efferati omicidi iniziano a macchiare il paesaggio innevato e ben presto Oskar scopre che Eli, con la quale nel frattempo ha stretto una tenera amicizia, altri non è che un vampiro imprigionato in eterno in un corpo da bambina." (mymovies.it)
Un film nordico fin nelle viscere, fin nel sangue, che seppur scalda la visione con lampi di rosso, per scelta (a mio modo azzeccatissima), non scalda il cuore. Quello che viene definito come il contraltare a TWILIGHT, in realtà è altro rispetto alla celebre saga, e più che amore, qui, ciò "che move il mondo e le altre stelle" è la solitudine, l'impossibilità di una ragazzina a condurre una vita normale se non sfruttando la morte di chi la circonda. E attorno a sè è rimasto ben poco, un padre che deve assecondare quella solitudine con gli omicidi e un possibile amore adolescenziale e necessario. Alfredson conduce il film in un mondo dove alla solitudine della protagonista corrisponde: la solitudine del suo amico, incapace di relazionarsi coi coetanei e coi suoi genitori separati e la solitudine di una periferia isolata dalla neve. L'unico gruppo di amici che pratica la vita, scoprirà a proprie spese il prezzo del legame, così come il gruppo di bulli. A tal proposito magica è la scena dell'attacco dei gatti, il branco contro il diverso, il legame contro la solitudine. Insomma un film da riflettere e godere con intelligenza, superando alcuni impacci di sceneggiatura (tipo gli omicidi, troppo frettolosi). JOKERICO 7
Con Kåre Hedebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl, Karin Bergquist, Peter Carlberg, Ika Nord, Mikael Rahm, Karl-Robert Lindgren, Anders T. Peedu
"Svezia, 1982. A Blackeberg, un piccolo centro della periferia di Stoccolma, Oskar sogna di vendicarsi del mobbing che subisce ogni giorno da tre compagni di classe. Armato di un coltello immagina di infilarlo nello stomaco di Connie, che dei tre è il più arrogante. Una notte la tranquillità del quartiere in cui vive viene interrotta dall'arrivo di un uomo e di una dodicenne pallida e ambigua che sembra non conoscere freddo e paura. Con l'arrivo dei nuovi inquilini dell'appartamento di fianco al suo, una serie di efferati omicidi iniziano a macchiare il paesaggio innevato e ben presto Oskar scopre che Eli, con la quale nel frattempo ha stretto una tenera amicizia, altri non è che un vampiro imprigionato in eterno in un corpo da bambina." (mymovies.it)
Un film nordico fin nelle viscere, fin nel sangue, che seppur scalda la visione con lampi di rosso, per scelta (a mio modo azzeccatissima), non scalda il cuore. Quello che viene definito come il contraltare a TWILIGHT, in realtà è altro rispetto alla celebre saga, e più che amore, qui, ciò "che move il mondo e le altre stelle" è la solitudine, l'impossibilità di una ragazzina a condurre una vita normale se non sfruttando la morte di chi la circonda. E attorno a sè è rimasto ben poco, un padre che deve assecondare quella solitudine con gli omicidi e un possibile amore adolescenziale e necessario. Alfredson conduce il film in un mondo dove alla solitudine della protagonista corrisponde: la solitudine del suo amico, incapace di relazionarsi coi coetanei e coi suoi genitori separati e la solitudine di una periferia isolata dalla neve. L'unico gruppo di amici che pratica la vita, scoprirà a proprie spese il prezzo del legame, così come il gruppo di bulli. A tal proposito magica è la scena dell'attacco dei gatti, il branco contro il diverso, il legame contro la solitudine. Insomma un film da riflettere e godere con intelligenza, superando alcuni impacci di sceneggiatura (tipo gli omicidi, troppo frettolosi). JOKERICO 7