venerdì 12 febbraio 2010

BLACK SHEEP - PECORE ASSASSINE


[Black Sheep, Nuova Zelanda, 2006, Commedia, durata 87'] Regia di Jonathan King
Con Matthew Chamberlain, Nick Fenton, Sam Clarke, Eli Kent, Nathan Meister, Nick Blake, Oliver Driver, Danielle Mason, Peter Feeney, Glenis Levestam

"Nuova Zelanda. Henry Oldfield ha un trauma nel suo passato. Il fratello Angus, quando erano poco più che bambini, un giorno uccise una pecora e ne indossò il vello sanguinante per spaventarlo. Quella paura, legata anche a un doloroso avvenimento, è rimasta nell'intimo dell'ormai uomo Henry che torna dopo 15 anni di assenza alla fattoria ormai saldamente nelle mani del fratello. Il quale ha assoldato una scienziata perché proceda a esperimenti genetici mai tentati prima sulle pecore.
Quando Grant e la sua amica Experience, due animalisti convinti, riescono a entrare in possesso di uno degli agnelli sottoposti a sperimentazione l'orrore ha inizio. Grant viene infatti morso dall'animale e ha inizio la sua trasformazione in ovino carnivoro. Ben presto l'epidemia si diffonde e il numero delle pecore assetate di sangue si fa elevato. Toccherà proprio ad Henry, vincendo la sua fobia, a Experience e al fattore Tucker cercare di contrastare la loro ferocia." (mymovies.it)

Da una parte uno pensa al primo Peter Jackson, quello di FUORI DI TESTA o SPLATTERS e dall'altra all'ironia venefica, causa della morte dell'horror degli anni '90. BLACK SHEEP può essere collocato perfettamente nel mezzo di questi retropensieri e non si farebbe peccato a considerarlo nè carne nè pesce. Certo, le scene divertenti non mancano: una pecora alla guida di una camionetta, il rapporto sessuale tra Angus e "l'amata", la fuga simil Ulisse ma con "dazio", insomma, l'inventiva per divertire non è mancata, anche solo partendo dall'idea di considerare la pecora come protagonista maledetta. Però, naturalmente, Jackson era un'altra cosa: la presa in giro era cattiveria, lo splatter una ribellione ad anni di "non visto", le sceneggiature sapevano non controllarsi ed alzare continuamente l'asta dell'assurdo. BLACK SHEEP è troppo pulito e perbene per ambire alla cattiveria, abbastanza innocuo nel messaggio ambientalista-controambientalista e nient'affatto stupefacente nello splatter. Semplicemente mi è sembrato una cazzata. JOKERICO 5

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