lunedì 14 dicembre 2009

TROPA DE ELITE


[Tropa de Elite, Brasile, 2007, Azione, durata 115'] Regia di José Padilha
Con Wagner Moura, Caio Junqueira, André Ramiro, Milhem Cortaz, Luiz Gonzaga de Almeida, Fernanda de Freitas, Bruno Delia, Marcelo Escorel, André Felipe, Thelmo Fernandes

"Rio De Janeiro 1997. Qualche mese prima della visita del Papa in Brasile. Il capitano Nascimento è un membro del Bope, la squadra speciale di 100 uomini nata a Rio per combattere i narcotrafficanti nelle favelas e impedire che la polizia comune, corrotta fino al midollo, lasci la città in balìa di se stessa. Nascimento è stanco di questa vita sempre al limite, ed ora che sta per diventare padre ha deciso di lasciare. Non prima, però, di aver trovato un sostituto all'altezza. I candidati più quotati sembrano essere le reclute Matias e Neto, proprio i due che Nascimento ha appena salvato dai guai durante una pericolosa incursione nelle favelas. Ora si tratta solo di scegliere. Un compito che si rivelerà per lui drammaticamente semplice." (mymovies.it)


Lo scheletro del film sono i tre piani di interesse della sceneggiatura: il Bope, l'addestramento di Matias e Neto, e le favelas brasiliane. L'approccio a questi tre piani è molto diverso e di conseguenza la riuscita del film risente di questa scelta. L'addestramento dei due protagonisti è seguito con cura e passione, alcune scene di umiliazione vanno al di là di FULL METAL JACKET, ma sono funzionali allo spirito di un corpo militare parafascista che richiede un giuramento di fede più che di appartenenza, ci si spoglia di umanità per divenire membri di una setta statale (illuminante è la scena della sepoltura, dove sulla bara viene posta la bandiera brasiliana e su di questa, la bandiera del Bope, il segno distintivo di una vita e oltre). La promozione a membri del corpo militare rappresenta l'ingresso in guerra, il regista e gli autori non lesinano in descrizioni di interventi violenti, torture, omicidi, ma proprio su questo aspetto cominciano a comparire le prime crepe nella solida struttura. L'oggettività si dirada, le (re)azioni del Bope pur se ingiustificabili, divengono necessarie e uniche risposte ad un potere costituito da mercanti di morte e assassini. Tutto diviene relativo, dunque tutto legittimo, persino il ritratto delle favelas come covo esclusivo della feccia "brasiliana", senza alcuna distinzione tra povertà e illegalità. Alle favelas è lasciato il ruolo di campo di battaglia, della situazione di molte povere famiglie che nulla posseggono se non un baracca e che lo Stato ha abbandonato ai margini di una metropoli, non vi è traccia; la legge è il Bope, ma la giustizia? JOKERICO 7

Nessun commento:

Posta un commento