[Changeling, USA, 2008, Drammatico, durata 141'] Regia di Clint Eastwood Con Angelina Jolie, John Malkovich, Michael Kelly, Jeffrey Donovan, Jason Butler Harner, Devon Conti, Eddie Alderson, Gabriel Schwalenstocker, Jason Ciok, Kevin Glikmann, Anthony Giangrande
"Los Angeles, 1928. Christine, che vive in un sobborgo, lascia come tutte la mattine suo figlio Walter a casa da solo per recarsi al lavoro. Il bambino viene rapito ma l'accorata preghiera della madre perché i rapitori glielo restituiscano viene ascoltata e, dopo alcuni mesi, il piccolo torna a casa. Frastornata dalle emozioni e dalla folla di poliziotti e giornalisti, accoglie il bambino nella sua casa. Ma in cuor suo sa perfettamente che quello che è tornato non è suo figlio. La polizia, i media e l'opinione pubblica non le danno però retta. Inizia quindi un battaglia per far emergere la verità, con l'aiuto di un attivista - il reverendo Briegleb -, ma incontrando una grande resistenza del sistema." (FILM TV)
La differenza tra un capolavoro e un gran bel film è la differenza evidente tra VINCERE di Bellocchio e CHANGELING di Eastwood. I presupposti sono estremamente differenti, nel primo caso è un uomo-stato, col suo bagaglio di rapporti con la protagonista a causarne le sventure, nell'altra pellicola è un apparato dello stato a imporsi come unica verità: in entrambe le storie però, una struttura governante impone la scelta del ricovero coatto. In VINCERE il processo di avvicinamento alla tragedia è furioso, appassionato, con un ampio spettro di elementi che vanno a fondersi per mostrare i risultati di cotanto "male"; in CHANGELING il furore non esiste, tutto è eleganza, formalità ed espressione. Certo Bellocchio, può contare su una storia "da dimostrare" e può inventare non dovendo fare i conti col reale, Eastwood ha una storia dalla quale non si può prescindere, sceglie il taglio del film medio, senza picchi superbi (se non nel saluto iniziale) ne tantomeno cadute; tutto così, diviene un palcoscenico per Angelina Jolie, che "finalmente" può mostrare la sua bravura in un ruolo altamente drammatico. JOKERICO 7
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