[Guerrilla, USA, 2008, Biografico, durata 131'] Regia di Steven Soderbergh Con Benicio Del Toro, Demián Bichir, Santiago Cabrera, Elvira Mínguez, Jorge Perugorría, Edgar Ramirez, Victor Rasuk, Armando Riesco, Catalina Sandino Moreno, Rodrigo Santoro, Unax Ugalde, Lou Diamond Phillips, Kahlil Mendez, Franka Potente, Julia Ormond, Benjamin Bratt, Jordi Mollà, Joaquim De Almeida
"Gli anni che seguono la rivoluzione cubana, con il Che occupato su vari fronti: quello africano prima, poi di nuovo in Sudamerica, prima dell'epilogo tragico in Bolivia." (FILM TV)
Soderbergh prosegue il suo percorso o il suo "inseguimento" al Che, senza mutare intenzioni, stile, perseguendo un'idea docu-cronachistica del personaggio. Il film non è altro che un secondo tempo, francamente indigeribile di seguito al primo, ma con alcuni pregi se preso da solo. Finalmente in alcuni momenti Soderbergh filma e non documenta, inventa quacosa (l'attraversamento del fiume, l'accerchiamento del Che), ma soprattutto subisce il racconto. In fin dei conti, la rivolta boliviana, è un fallimento, non dell'idea quanto della resa, ed è il fallimento di una icona, eroica nel perseguimento delle sue idee e affascinante, come chiunque accetti di morire per un convincimento. Il film si anima di fallimento, l'euforia di Cuba precipita, diviene malinconia e chissà, forse, rimpianto, a cui la morte concede la mitizzazione. La distanza dal personaggio diviene impossibile e la soggettiva dell'ultimo respiro annulla tutto l'impianto del film precedente (o del primo tempo). Del Toro si specchia e riflette in questo personaggio e la sua interpretazione (unico interesse dell' Argentino), qui contribuisce ad alzare il livello del film. JOKERICO 7
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