[Il y a longtemps que je t'aime, Francia, 2008, Drammatico, durata 115'] Regia di Philippe Claudel
Con Kristin Scott Thomas, Elsa Zylberstein, Serge Hazanavicius, Laurent Grévill, Frédéric Pierrot, Claire Johnston, Catherine Hosmalin, Jean-Claude Arnaud, Olivier Cruveiller, Lise Ségur
"Juliette e Léa erano due sorelle molto affezionate e unite, prima che un fatto terribile scuotesse la loro famiglia, allontanandole forzatamente: l'omicidio compiuto, inspiegabilmente, da Juliette. Così quando Juliette esce dal carcere, dove è rimasta per 15 anni, si rifugia proprio a casa di Léa, la cui esistenza è intanto andata placidamente avanti. Ma il ritorno alla normalità è lento e difficile e Juliette sembra prigioneria di una corazza che impedisce alle emozioni e a alla vita di tornare a fluire." (FILM TV)
L'incidenza di una tragedia sulla socialità, l'incidenza dell'apparenza sulla vita, l'incidenza di una vita sulle altre vite. Dopo un dramma indicibile, l'esistenza non potrà più avere un senso comune e TI AMERO' SEMPRE, parte da questo dramma per illuminare il percorso di una protagonista straordinaria, non per condurre alla redenzione, ma alla verità, banale e tragica come può esserlo solo l'impotenza. Coi tempi giusti della vita, Claudel, nella progressiva rivelazione di Juliette mostra come questo percorso incida dapprima in maniera brutale sulla vita di una famiglia, sulle abitudini, sui rapporti, con due mondi apparentemente incociliabili ai quali il destino impone un ricongiungimento mai cercato; poi sui rapporti primari della famiglia e della protagonista, con i diversi incontri per nuove amicizie, con un possibile amore in divenire, con un amore non ricambiato o semplicemente ignorato, con le difficoltà di una società che mai accetterà il carcere come una ricerca interiore; infine i traguardi, tragici o dolorosi, difficili e necessari, ma la vita è pur sempre ragione di vita e un dolore rimarrà cicatrice da guardare per non dimenticare, da guardare per sospirare "sono qua". Un film bellissimo del quale vorrei solo dimenticare l'apparizione della madre, un passaggio troppo scontato, quasi dovuto e necessariamente recitato; non credo che il finale stemperi la gravità della tragedia, al contrario, è una dichiarazione talmente angosciante da lasciare inermi, col desiderio di dimenticare al più presto un episodio da confinare al cinema. JOKERICO 8
Con Kristin Scott Thomas, Elsa Zylberstein, Serge Hazanavicius, Laurent Grévill, Frédéric Pierrot, Claire Johnston, Catherine Hosmalin, Jean-Claude Arnaud, Olivier Cruveiller, Lise Ségur
"Juliette e Léa erano due sorelle molto affezionate e unite, prima che un fatto terribile scuotesse la loro famiglia, allontanandole forzatamente: l'omicidio compiuto, inspiegabilmente, da Juliette. Così quando Juliette esce dal carcere, dove è rimasta per 15 anni, si rifugia proprio a casa di Léa, la cui esistenza è intanto andata placidamente avanti. Ma il ritorno alla normalità è lento e difficile e Juliette sembra prigioneria di una corazza che impedisce alle emozioni e a alla vita di tornare a fluire." (FILM TV)
L'incidenza di una tragedia sulla socialità, l'incidenza dell'apparenza sulla vita, l'incidenza di una vita sulle altre vite. Dopo un dramma indicibile, l'esistenza non potrà più avere un senso comune e TI AMERO' SEMPRE, parte da questo dramma per illuminare il percorso di una protagonista straordinaria, non per condurre alla redenzione, ma alla verità, banale e tragica come può esserlo solo l'impotenza. Coi tempi giusti della vita, Claudel, nella progressiva rivelazione di Juliette mostra come questo percorso incida dapprima in maniera brutale sulla vita di una famiglia, sulle abitudini, sui rapporti, con due mondi apparentemente incociliabili ai quali il destino impone un ricongiungimento mai cercato; poi sui rapporti primari della famiglia e della protagonista, con i diversi incontri per nuove amicizie, con un possibile amore in divenire, con un amore non ricambiato o semplicemente ignorato, con le difficoltà di una società che mai accetterà il carcere come una ricerca interiore; infine i traguardi, tragici o dolorosi, difficili e necessari, ma la vita è pur sempre ragione di vita e un dolore rimarrà cicatrice da guardare per non dimenticare, da guardare per sospirare "sono qua". Un film bellissimo del quale vorrei solo dimenticare l'apparizione della madre, un passaggio troppo scontato, quasi dovuto e necessariamente recitato; non credo che il finale stemperi la gravità della tragedia, al contrario, è una dichiarazione talmente angosciante da lasciare inermi, col desiderio di dimenticare al più presto un episodio da confinare al cinema. JOKERICO 8
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