martedì 20 ottobre 2009

HALLOWEEN 2




"Due anni dopo le vicende descritte nel primo film della serie, il maniaco assassino Michael Myers è ancora in circolazione, libero di compiere le sue violente nefandezze. Il mostruoso psicopatico, cresciuto nei boschi in completo isolamento, è alla ricerca della sorella, che lui stesso ha allontanato molti anni prima. Per trovare la ragazza, il gigante assassino ritorna in mezzo alla civiltà seminando il panico." (FILM TV)


Questa è la conferma di un eccellente autore horror. Rob Zombie dopo la prima esperienza positiva a confronto con un personaggio e una storia, non suoi, ma divenuti ormai suoi per meriti sul campo, continua nell'opera di personalizzazione delle vicende di Michael Myers. Questo sequel (in realtà, quasi un secondo tempo), si allaccia alla parte più solida del primo film, quella nella clinica, con la fascinazione per le maschere e procede per una strada che svincola Myers dall'obbligo per una strage infinita e ossessiva, indirizzandolo verso una analisi della propria follia. Così facendo, il regista-autore riesce a innervare il film di linfa che, naturalmente, ha origini nel metal (l'armamentario heavy è presente in massa: maschere, catene, ceroni, occhi cerchiati di nero, pelle, locali super trash, lap dance, donne splendide sempre pronte a concedersi e semi nude, rock in ogni salsa), ma ambisce ad altro; al sogno, al gotico, separando Myers in due entità per due realtà distinte, causa del conflitto. Naturalmente come ogni film horror "industriale" anche HALLOWEEN 2 in molti momenti china il capo e si concede alla semplice serialità, ma la "malattia" del progetto divampa anche in scene, che indietreggiano sullo splatter e si immergono nella violenza pura: quell'accanimento rabbioso sui cadaveri cela l'assoluto doppio strato del "mostro", esecutore inarrestabile di ordini per la famiglia e inerme gigante di fronte ad un bambino. JOKERICO 7

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