mercoledì 14 ottobre 2009

LA DOPPIA ORA




"L'incontro tra Sonia, cameriera di Lubiana, e Guido, ex-poliziotto che ora fa la guardia privata, è fatale. La loro attrazione è immediata e i loro primi giorni sembrano promettere un grande amore. Ma, all'improvviso Guido muore, ucciso nel corso di una rapina nella villa che custodiva. Sonia si trova così inaspettatamente a dover affrontare un lutto anziché un innamoramento. Le cose si complicano nel momento in cui qualcuno inizia a sospettare che la sua storia con Guido fosse una copertura per nascondere ben altri scopi e ben altre intenzioni." (FILM TV)


Non molto tempo fa si diceva dei film scritti da Guillermo Arriaga, che finissero al primo tempo, cioè una volta scoperto il centro della vicenda, e che, la parte successiva fosse soltanto una descrizione del superfluo. LA DOPPIA ORA soffre di questa malattia, purtroppo. Il meccanismo della sceneggiatura cresce con l'accumulo di indizi e personaggi, così come la tensione e la curiosità per una idea che, a metà film, ribalta la sua stessa struttura; ma questo momento centrale e fondamentale è anche un colpo di grazia alla vicenda che si arresta e si conclude in un lento ed inutile procedere. Sembra quasi che cali un velo di stanchezza sulle idee o come un senso di paura per il pubblico italiano, impreparato a tanta carne e dunque da accompagnare verso una lenta digestione. Ciò che immalinconisce è tutto il buono andato a male: le belle interpretazioni, la claustrofobia della vicenda cui contribuisce l'ambientazione poco sfruttata nel bosco, il proporre un'idea nuova di cinema italiano. Di contro, la seconda parte del film, per troppa volontà rivelatrice, perde per strada personaggi curiosi, non elabora la percezione della vicenda dal punto di vista dei protagonisti, si lascia andare al finale evocativo con molto ritardo rispetto al percorso della storia. Un ottimo corto. JOKERICO 5

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