lunedì 10 agosto 2009

LA CLASSE




"L'esperienza di un giovane professore di francese in una difficile scuola di periferia, "complicata" dalla sua personale ricerca: quella di mantenere un atteggiamento "neutrale" ma fermo nei confronti dei ragazzi, cercando di istruirli senza addomesticarli e sforzandosi di portarli di fronte ai loro limiti per far loro prendere coscienza di essi e motivarli ad andare oltre." (FILM TV)


Che sia un film dalle valenze attualissime e importanti, nessun dubbio. Che sia un film-finestra sulla scuola (società) moderna, sulle difficolta di integrazione e interazione dei vari contesti sociali (anche della più semplice e immediata delle relazioni, quella fondata sul linguaggio, sul parlato), nessun dubbio. Che sia un film "immediato", senza prese di posizione, senza critica ma "semplicemente" uno spaccato, nessunn dubbio. Che sia un film sull'impossibilità di essere insegnanti oggi e sulla difficoltà ad essere alunni, nessun dubbio. Ma allora perché non un documentario? Cosa distingue LA CLASSE, proprio da un documentario? Perché recitare quando si vuole mostrare la realtà o esserne il più attinenti possibile? Dov'è la mano del regista? Sicuramente nella direzione degli attori non professionisti, ma un buon documentarista avrebbe raggiunto gli stessi risultati. LA CLASSE è un film che a me è piaciuto, ma di cui mi sfugge l'essenza e il senso e che, a confronto con una pellicola di puro furore come MARY PER SEMPRE, si riduce a studio sociologico filmato. Ragionare su questo piano, credo sia dovuto, "impalmare" no. JOKERICO 7

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