sabato 29 agosto 2009

IO & MARLEY




"Una famiglia fa una serie di importanti scoperte su di sé e sulla vita attraverso la relazione con il cane di casa: un tremendo, nevrotico, incontenibile e adorabile labrador." (FILM TV)


Del film si potrebbe dire tutto il male possibile, perché non è possibile girare senza uno straccio o almeno un pezzettino di sceneggiatura che garantisca una storia o uno sviluppo che non sia: vita con mia moglie, figli, problemi di lavoro, rapporto col cane. Insomma siamo dalle parti del nulla più assoluto accompagnati da una regia alla rincorsa difficoltosa di Marley e di un intreccio invisibile anche dal libro, del quale il film è figlio. Poi però c'è Marley....il peggior cane del mondo. Marley fa il cane, i pasticci, distrugge qualsiasi cosa, provoca persino l'odio di chi lo ama, ma chiunque è (stato/sarà) amico di un cane sa quanto rimpiangerà tutti questi episodi. Allora il film diventa vigliacco, morde il cuore, non perdona, ma non si dimentica come ogni amico ormai.... JOKERICO 6

mercoledì 26 agosto 2009

TERMINATOR SALVATION




"Dopo che la quasi totalità dell'umanità è stata distrutta da un olocausto nucleare provocata da Skynet, un gruppo di sopravvissuti, comandati da John Connor, combatte per la salvezza del genere umano. Marcus Wright, misterioso personaggio dal passato (o dal futuro) oscuro si aggiunge a Connor nel tentativo di comprendere, e sventare, il progetto di distruzione finale dello Skynet." (FILM TV)


In molti hanno sentito la mancanza di Arnold Schwarzenegger in questo film, inspiegabilmente, visto che l'assenza di uno dei peggiori attori(?) del secolo, finalmente permette agli uomini, agli attori veri, di essere protagonisti di un racconto altrimenti in balia delle macchine. Inoltre,visto ciò che il suddetto ha combinato al film precedente, trasformando l'ironia in idiozia e proponendo una pellicola come programma elettorale, tutto si può rimpiangere tranne che l'ex protagonista. Sicuramente si può rimpiangere Cameron, che da un'idea riusciva a trarre una saga, a stemperare il dramma con l'ironia (IRONIA), a sottomettere effetti, ancora oggi strabilianti, alla storia, a renderli storia. TERMINATOR SALVATION non è paragonabile ai primi due capitoli, non c'è più il fascino dei passaggi nel tempo coi misteri per le missioni e per il futuro, gli effetti sono il solo motore della storia; però, trasposto nel futuro, il film diventa disperato, con una sceneggiatura soffocante come il potere delle macchine, con un'azione continua e progressiva e svolte che lo svincolano parzialmente dalla precedente trilogia. Insomma speriamo che "il governatore" rimanga un effetto speciale. JOKERICO 7

martedì 25 agosto 2009

IL MESSAGGERO




"La famiglia Campbell deve affrontare un trasloco per una triste causa: le cure per la malattia di uno dei figli, affetto da cancro, e la conseguente necessità di avvicinarsi a un centro specializzato. Ma il dramma familiare verrà ridimensionato quando i Campbell si troveranno ad affrontare le oscure vicende annegate nel passato della loro nuova dimora." (FILM TV)


Una casa isolata con fantasmi inclusi nel prezzo dell'affitto e una storia, tragica e nebulosa, nascosta nel suo passato; una famiglia con parecchi problemi (figlio ammalato, padre alcolizzato, pochi soldi); un reverendo onniscente; un'anima in pena. Non manca nulla in questa accozzaglia di banalità, c'è persino l'incendio purificatore finale. Per uscire dai soliti schemi sarebbe stato ideale indagare maggiormente sul rapporto tra malati terminali e aldilà, invece, il solito "mistero buffo" riconduce ai binari della mediocrità. Persino gli effetti sono scadenti, col digitale che continua ad essere una iattura per l'horror. JOKERICO 5

domenica 23 agosto 2009

A BETTER TOMORROW 2


[Yinghung bunsik II, Hong Kong, 1987, Poliziesco, durata 98'] Regia di John Woo Con Leslie Cheung, Chow Yun-fat, Ti Lung


"New York. Il fratello gemello del gangster del primo atto cerca di aiutare un amico a superare il trauma per la figlia uccisa. Si mette in azione per vendicarlo." (www.mymovies.it)


Un concentrato di John Woo; tutta la sua filmografia riassunta in questa pellicola, tutta la sua grandezza e la sua miseria in scene che si accavallano senza pause. O meglio, si può dire che il film si concede un lungo prologo con la presentazione della storia, di vecchi e nuovi personaggi nel loro inedito procedere, con la tessitura dei legami familiari (meno predominanti che nel primo A BETTER TOMORROW). Proprio in questa prima parte tutte le debolezze del Woo autore vengono fuori: in alcuni momenti si perde il ritmo, i caratteri sono appena abbozzati, gli istinti primari sono l'unica reazione agli accadimenti, alcuni passaggi (come il percorso dalla realtà alla follia e conseguente ritorno) sono abbastanza ridicoli. Poi però entra in scena Chow Yun Fat (il cui personaggio era incautamente morto nel primo episodio) e ancora una volta il film decolla, scompaiono gli altri personaggi, si accomoda sul trono e l'azione non cede più il passo. Lo scontro conclusivo è ormai leggenda: mitragliette, pistole, asce, katane e sangue. Tutto ciò che ci si aspetta da questo film è triplicato in un finale pirotecnico. JOKERICO 7

CARTONI ANIMATI




"Alla bidonville Villaggio Felice arriva Salvatore che distribuisce boccettine colorate contenenti pozioni che fanno realizzare i sogni. Gli abitanti sembrano felici quando una multinazionale acquista il terreno per costruire un centro commerciale e regala a ognuno un appartamento. Ma poco tempo dopo, dalle case si sentono urla e improperi. Salvatore decide di ripartire e invita tutti a seguirlo." (FILM TV)


Franco e Sergio Citti, un posto d'onore nel cinema se lo sono guadagnati; le loro ultime opere invece, meriterebbero di essere dimenticate alla svelta. Sicuramente il motivo per dementicare CARTONI ANIMATI non è Fiorello, una bella sorpresa, felicemente a suo agio nel ruolo; ma è la rincorsa al "pasolinismo" la piaga di questa infelice opera. Purtroppo non è pasoliniano l'eccesso estenuante e inutile di poesia e fantasia, non è pasoliniano la rappresentazione superficiale, fumettistica, macchiettistica di una bidonville, non è pasoliniano il becero e retorico moralismo sulla distruzione di questi luoghi ad opera di ricchi senza scrupoli o la stupida ironia sulle case in concessione. E sicuramente non sono pasoliniane alcune frasi sul rapporto donna -violenza; davvero orribili. Insomma OSTIA, MORTACCI e CASOTTO sembrano davvero opere di altri autori. JOKERICO 5

lunedì 17 agosto 2009

PRANZO DI FERRAGOSTO




"Nonostante sia un uomo di mezza età, Gianni vive in una vecchia casa del centro di Roma con la madre, una nobildonna decaduta che lo tiranneggia e gli lascia solo il tempo per l’osteria. Alla vigilia di ferragosto, l’amministratore del palazzo, conoscendo la sua situazione di “cattività”, gli propone di tenere con sé, per un paio di giorni, la propria mamma, in cambio dell’abbuono di tutte le spese condominiali non pagate. Quando si presenta a casa sua in compagnia anche della vecchia zia, Gianni accusa un piccolo malore. Si reca allora da un amico medico per un controllo, che guarda caso gli affiderà pure lui l'anziana madre per la giornata festiva." (FILM TV)


E' incredibile come con mezzi così ristretti Gianni Di Gregorio riesca ad imbastire una storia tanto semplice, quanto colma di significati e divertimento. Stavolta nella Roma deserta del Ferragosto non vengono abbandonati i cani, ma gli anziani, e per la precisione 3 arzille nonne, una delle quali con ancora addosso i fuochi della vita. Il regista e autore lascia il film nelle mani e nelle parole delle protagoniste, ritagliandosi un angolo di presenza, gentilezza ,cortesia e un giro in motorino "nel deserto". Nulla è superfluo: il problema che genera questo strano Ferragosto, il quadro dei caratteri, lo scontro, le diffidenze, la gioia per una festa inaspettatamente viva e, naturalmente, le piccolezze dell'uomo qualunque a confronto con i problemi quotidiani. Un esordio "tardivo". JOKERICO 6

domenica 16 agosto 2009

TWO LOVERS




"La vita per nulla brillante di un giovane uomo cambia radicalmente quando torna a vivere dai suoi, dove inizia una relazione con due donne: una bella e sfuggente, l'altra dolce e amabile." (FILM TV)


A dirla tutta sembrerebbe il solito film d'amore, il solito triangolo, il solito innamoramento per la stronza di turno, la solita redenzione o....... Invece, seppur ingabbiato in una trama abbastanza convenzionale, il film si lascia guardare con piacere: i protagonisti sono descritti con delicata sensibilità, anche negli angoli più oscuri e incomprensibili, e la narrazione li accompagna e fa crescere, minacciando uno sviluppo aperto e mantenendo di contro l'ambientazione in "quattro mura". LUI (Joaquin Phoenix) subisce nel carattere un dolore passato, nascondendo nell'ombrosità una gran voglia di vivere e amare, un' orgogliosa voglia di riscatto nei confronti di una felicità appena assaporata, e alla quale nessuno, neppure una famiglia presente, può dare aiuto; LEI (Vinessa Shaw) semplicemente innamorata, nient'altro, alla rincorsa discreta del suo uomo, pronta ad attendere, a stare da parte, ad ingoiare; l'ALTRA (Gwyneth Paltrow) la tempesta nella vita di chiunque, compresa la sua, l'innocenza è l'arma dei suoi disastri, capace di distruggere sè stessa, una famiglia e un possibile sogno d'amore appena sbocciato. Davvero un solido triangolo, per un bel film. JOKERICO 6

giovedì 13 agosto 2009

IL MATRIMONIO DI LORNA




"Lorna è una giovane ragazza albanese che vive in Belgio e che pur di avere la cittadinanza e poter realizzare il suo piccolo sogno con il suo ragazzo, Sokul, accetta di sottostare a una macchinazione ordita da un poco di buono, Fabio: sposare un giovane tossicodipendente belga, Claudy. Fabio provvederà poi a uccidere Claudy simulando un'overdose e Lorna dovrà a quel punto sposare un mafioso russo, disposto a pagare molto bene per aver a sua volta la cittadinanza belga." (FILM TV)


Se si mischiassero scene da IL MATRIMONIO DI LORNA, con ROSETTA, piuttosto che con IL FIGLIO, difficilmente qualcuno riuscirebbe a rimontarle nel film originario, poiché i Dardenne sono i Dardenne. Questi autori idolatrati dalla critica, a confronto con la guerra o la fantascienza riuscirebbero alla fine a sfornare una copia dei suddetti. Il loro girare è questo, invisibili, sempre addosso al protagonista, incredibilmente presenti nei silenzi. Per carità, film insulsi, non ne hanno mai girati, però la loro personale pesantezza avrebbe bisogno di qualche peculiarità e, non mi riferisco alla scrittura, lucida, diretta, chiara, spietata; piuttosto alla forma. Insomma secondo me la loro dimensione è proprio quella del premio che hanno ricevuto a Cannes per quest'ultimo film: la sceneggiatura. JOKERICO 6

IL TEMPO DI DECIDERE


[Return to Paradise, USA, 1998, Drammatico, durata 109'] Regia di Joseph Ruben Con Vince Vaughn, Anne Heche, Joaquin Phoenix, David Conrad


"Malaysia. Lewis rischia di essere condannato a morte per essere stato trovato in possesso di hashish. La sorella Beth si deve dare da fare per convincere i due compagni di viaggio del fratello, già in fuga, a tornare sui loro passi per costituirsi e salvare così a vita a Lewis. Non sarà per niente facile." (FILM TV)


La struttura è il problema del film. La durata di 109 min. circa, non giustifica un prologo di 10min., una conclusione di circa 30min., ed un corpo centrale di 70 min. assolutamente improponibile. Un'ora di pellicola deve contenere avvenimenti tali da giustificare processi psicologici importanti, incroci necessari alla storia, descrizione delle azioni e sensazioni dei protagonisti; è oltre il limite della sopportazione il trascorrere di questo tempo esclusivamente nell'attesa di una decisione. Per una volta il titolo originale del film (RETURN TO PARADISE), non è calzante quanto il titolo italiano, l'attesa che Vince Vaughn, prenda questa stramaledetta decisione. La sterzata finale prova a risollevare le sorti dell' opera, ma ripensare ai difetti fa dimenticare ciò che di buono, in quanto ad atmosfera e pressione sul libero arbitrio, a fatica si era montato. Joseph Ruben è invisibile e gli attori non riescono a nascondere questa assenza, impegnati a nascondere l'assenza della sceneggiatura. JOKERICO 5

martedì 11 agosto 2009

X FILES - VOGLIO CREDERCI




"Alcune donne spariscono nelle campagne della Virginia e l'unico indizio sono dei resti umani che iniziano ad apparire qua e là, nei mucchi di neve addossati all'autostrada. Le tracce sono molto deboli e la polizia brancola nel buio. Anche per questo, guidata da un prete visionario, prova a seguire una pista che conduce a uno strano esperimento medico che potrebbe essere in qualche modo connesso alla sparizione multipla. Si tratterebbe del caso ideale per gli ex-agenti Fox Mulder e Dana Scully, che però non vogliono più aver a che fare con le ricerche che svolgevano in passato per la sezione investigazioni sul paranormale dell'FBI, chiusa da tempo." (FILM TV)


Dopo il film ho provato per un momento a sostituire Mulder e Scully con due altri poliziotti qualsiasi e non ho trovato alcuna differenza. Il sospetto che questa sceneggiatura sia stata riciclata per ridare una boccata d'ossigeno a due personaggi (in periodo di grande successo per telefilm e serie tv) e di conseguenza a due attori, un po' ai margini, è molto forte. Infatti non vi è alcuna necessità dei due protagonisti della serie tv, dato che gli accenni sono assolutamente forzati e inutili, il loro percorso morale e psicologico è stato cancellato nella rincorsa ad una vicenda abbastanza assurda e ridicola (che mescola in modo sconclusionato; preti pedofili, visioni mistiche, traffico di organi, scontro scienza-religione), senza contare il finale in barca, quasi la rimozione di tutto il successo ormai andato. Manca persino il solito mistero irrisolto, detestabile, ma necessario, almeno nella serie, come possibile via d'uscita fantastica, come ponte per la puntata successiva. Unico divertimento, la gag musicale con la foto di George W. Bush, davvero un alieno minaccioso su di noi. JOKERICO 5

lunedì 10 agosto 2009

IL LAUREATO




"Benjamin Braddock, promettente rampollo di facoltosa famiglia, ha terminato gli studi (ma il "graduate" è qualcosa di meno del nostro leureato). Viene dato un party in suo onore, ma lui si ritira in camera. Viene raggiunto dalla signora Robinson, amica di famiglia, che gli chiede di accompagnarla a casa: qui lei tenta di sedurlo, ma arriva il marito. In seguito, però, Benjamin e Mrs Robinson diventano amanti. La relazione termina quando Benjamin conosce Elaine, la figlia dei Robinson: i due si innamorano, ma la madre di Elaine non ci sta e le rivela come stanno le cose. La fanciulla pianta Benjamin e si accinge a sposare il ragazzo perbene che i genitori vogliono per lei. Ma Benjamin tenta il tutto per tutto in chiesa, durante la cerimonia." (FILM TV)


Pagine e pagine su questo film, pagine e pagine, ma prima di tutto, in cima ad ogni testo: la colonna sonora. Sicuramente Paul Simon fece il suo gran mestiere e il motivo della "signora Robinson" è indimenticabile, ma cosa è dimenticabile di questo film? Tutto è storia della cinematografia, la scena iniziale dell'ingresso "in società", il tuffo del sub, la ricerca in Alfa Romeo di Elaine, l'urlo disperato in chiesa del finale e poi.... la signora Robinson. Ogni scena con Anne Bancroft ambisce e ottiene l'immortalità, non solo la seduzione del giovane Hoffman, ma come dimenticare il bacio col fumo trattenuto o, il concedersi alla sconfitta, spalle al muro come una condannata pronta al martirio. Psicologie perfette e macchiettismi necessari per una grande pellicola, diretta con una verve e un'inventiva continua e razionale. JOKERICO 10

LA CLASSE




"L'esperienza di un giovane professore di francese in una difficile scuola di periferia, "complicata" dalla sua personale ricerca: quella di mantenere un atteggiamento "neutrale" ma fermo nei confronti dei ragazzi, cercando di istruirli senza addomesticarli e sforzandosi di portarli di fronte ai loro limiti per far loro prendere coscienza di essi e motivarli ad andare oltre." (FILM TV)


Che sia un film dalle valenze attualissime e importanti, nessun dubbio. Che sia un film-finestra sulla scuola (società) moderna, sulle difficolta di integrazione e interazione dei vari contesti sociali (anche della più semplice e immediata delle relazioni, quella fondata sul linguaggio, sul parlato), nessun dubbio. Che sia un film "immediato", senza prese di posizione, senza critica ma "semplicemente" uno spaccato, nessunn dubbio. Che sia un film sull'impossibilità di essere insegnanti oggi e sulla difficoltà ad essere alunni, nessun dubbio. Ma allora perché non un documentario? Cosa distingue LA CLASSE, proprio da un documentario? Perché recitare quando si vuole mostrare la realtà o esserne il più attinenti possibile? Dov'è la mano del regista? Sicuramente nella direzione degli attori non professionisti, ma un buon documentarista avrebbe raggiunto gli stessi risultati. LA CLASSE è un film che a me è piaciuto, ma di cui mi sfugge l'essenza e il senso e che, a confronto con una pellicola di puro furore come MARY PER SEMPRE, si riduce a studio sociologico filmato. Ragionare su questo piano, credo sia dovuto, "impalmare" no. JOKERICO 7

domenica 9 agosto 2009

A BETTER TOMORROW



[Yinghung bunsik, Hong Kong, 1986, Poliziesco, durata 98'] Regia di John Woo Con Leslie Cheung, Chow Yun-fat, Ti Lung, Lee Tse Ho

"Storia di due fratelli e del loro difficile rapporto. Il primo è un poliziotto che mette tutto se stesso nel suo lavoro, il secondo è un fuorilegge che ha involontariamente ostacolato la carriera del fratello e forse ha avuto qualche parte nella morte del loro padre. Quando il fratello "cattivo" torna, dopo un periodo di detenzione e con il proposito di cambiar vita, si accorge quanto sia difficile reinserirsi nella società. " (FILM TV)

Questo è il cinema di John Woo! Niente sciocchezze con Van Damme, John Travolta, Tom Cruise o improbabili excursus in guerra che non appartengono alla grandezza di un cineasta che nel 1986 glorificava e personalizzava un genere. A better tomorrow è il modello perfetto del noir orientale, azione e passione, amicizia al di là del comprensibile, al di là della vita. Sentimenti che si impadroniscono del film e guidano l'azione, quasi non fosse quest'ultima la protagonista della storia, ma solo un corollario alla passione, al legame indissolubile fra due compagni, fra due fratelli. Un legame che supera barriere apparentemente invalicabili (polizia-criminalità, la morte del padre) o ostacoli inamovibili (la caduta verso il basso, la sete di vendetta, l'orgoglio incrollabile) e arriva all'incomprensibilià, travalicando l'amore per una donna, unica protagonista razionale della vicenda. Infine la redenzione, naturalmente incompiuta e irrealizzabile, per chi concede la propria vita ad una "simbiosi multipla". La firma di John Woo è nel fondo di ogni scena, con la concessione ad assoluto protagonista nella vendetta di Mark e delle sue pistole nascoste nei vasi. Chow Yun Fat, nonostante un ruolo da coprotagonista, si mangia il film con la figura monumentale di un pistolero dal cuore grande (di piombo). JOKERICO 7


mercoledì 5 agosto 2009

GRAN TORINO




"Il veterano della guerra di Corea Walt Kowalski, ormai da lungo tempo in pensione, si impegna per cercare di raddrizzare la vita al suo giovane vicino, un ragazzo asiatico senza padre che ha cercato di rubargli l'auto, una prestigiosa Ford Gran Torino del 1972, per riuscire a essere ammesso in una gang giovanile." (FILM TV)


Cosa resta oggi dell' America con la A maiuscola; l'America del capitale trionfante sul comunismo; l'America delle libertà, delle armi, dei giustizieri reazionari fascisti e populisti, dalla morale spiccia giusta e senza compromessi; l'America "cinghialaia" ferita, che carica alla cieca inutilmente per andare a morire nel disprezzo; l'America che non riconosce più sè stessa, che scopre di essere vittima di sè stessa perché nell'immaginario dei poveri cristi l'america è l' America e gli Stati Uniti sono il sogno reale di una terra che accoglie tutte le razze del mondo umano. Forse la parola capolavoro non basta più per un film come GRAN TORINO, qui siamo dalle parti di opere immortali non tanto per l'estetica, quanto per l'aderenza alla tessitura del nostro tempo. JOKERICO 10